" L'io narrante del libro, il marinaio Marlow, alter ego di Conrad, lo dice fin dall'inizio del suo racconto:"Marciare attraverso i boschi ...... e sentire che la natura selvaggia, tutto quel che si può dare di più selvaggio s'è richiuso attorno a lui; tutta quella selvatica vita che si agita misteriosamente nella giungla, nella foresta, nel cuore dei barbari. E non c'è iniziazione per siffatti misteri. Egli ha da vivere nel bel mezzo dell'incomprensibile che è anche detestabile. E tutto ciò possiede per di più un certo fascino .... Il fascino dell'abominevole".
Il fiume è ancora tale e quale come lo vide Conrad nel 1890. Le imbarcazioni che ne solcano le acque sono più o meno le stesse: vecchi rimorchiatori che trainano chiatte su cui la gente si pigia in condizioni miserevoli. Ovunque e in ogni momento sorgono nuove minacce che mettono in pericolo la vita dei viaggiatori: temporali, malattie, bufere, soldati allo sbando .....".
Javier Reverte
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